“Nelle nebbie del Gambero d’Oro”: Gianna Baltaro racconta un’indagine del Commissario Martini

21.07.2024

Il romanzo di Gianna Baltaro, "Nelle nebbie del Gambero d'Oro" (Golem, 160 pagine, 14 Euro), racconta – come recita la copertina – "Le indagini del Commissario Martini". Nebbie e delitti per l'ex commissario Martini secondo la tradizione del misteri. Torino 1933: è l'anno dell'inaugurazione del primo tratto della nuova via Roma, con gli storici Caffè, negozi e trattorie. A fare atmosfera un autunno tra nebbie spesse, freddo pungente e qualche spruzzata di neve che colora di bianco i marciapiedi. La Contrada del Gambero d'Oro è un quartierino centrale dove viene trovata morta una ragazza: Martini deve muoversi tra sospetti e rancori con la pazienza e la sagacia di un Maigret nostrano lasciandosi compenetrare dalle abitudini e dai piccoli e grandi drammi familiari degli abitanti del luogo.

Scrive Maurizio Blini nella prefazione: "Come nell'ordine naturale delle cose, la vita di un autore scorre, si esaurisce e scompare nel tempo. Raramente diviene storia. Cosa diversa per le sue opere che invece, talvolta, non hanno nessuna intenzione di congedarsi. Anzi, spesso continuano stoicamente, come animate di vita propria, ad auto-perpetuarsi nel tempo, varcando senza alcun timore, il diaframma che le conduce inesorabilmente al fascino dell'immortalità letteraria. Forse oggi, Gianna Baltaro, risponderebbe a tutto ciò in modo schivo, con un sorriso sobrio e riservato, proprio com'era nel suo stile. Sta di fatto che il suo personaggio, l'ex commissario di pubblica sicurezza, Andrea Martini, quel confine lo ha varcato, e con lui la Torino degli anni trenta e le sue storie di crimine. Seppur accostata a personaggi ingombranti come Agatha Christie o il Maigret di Simenon, la sua identità e unicità di scrittrice subalpina, capace di raccogliere in prosa le peculiarità di una società, per così dire, in transito, risalta ancora oggi e in modo inequivocabile, in tutti i suoi 18 romanzi. Perché raccontare la Torino in fermento di quegli anni, una città in bilico tra un passato ingombrante e un futuro incerto, le sue contraddizioni e trasformazioni sociali, poteva non essere facile. Bene, lei ha saputo farlo con garbo, armonia e buon gusto. La città è vissuta dai protagonisti nella sua essenza discreta seppur affascinante e misteriosa. Nelle vie del centro, nei parchi, ma anche nei palazzi antichi, nelle corti, e nelle scale con i gradini in pietra costeggiati da ringhiere in ferro battuto. E poi ancora gli androni, le portinerie, le trattorie, i caffè, i negozi e i vari luoghi d'incontro. Una cornice questa che fa da contrappunto alle indagini di Andrea Martini, un ex commissario della squadra mobile che in alcune circostanze, lasciate le pur amate campagne albesi e la loro pace, torna volentieri ad aiutare i suoi vecchi colleghi della Questura. Uomo tutto d'un pezzo, buono, un po' anticonformista e particolarmente carismatico, Martini è il vero asso nella manica di Gianna Baltaro. La sua capacità di entrare empaticamente nella psicologia criminale del tempo, frugando tra le sue incoerenze e ragioni spesso sociali, e questo suo modo di porsi, semplice e gentile, comunque diverso dai suoi colleghi, lo rende, sin dalla sua prima apparizione, un personaggio popolare e gradevole. Piace il suo modo di porsi, interagire, riflettere, intendere le cose. E in questa figura, l'autrice, mette indiscutibilmente molto di sé. Dal radicato senso di giustizia, alle buone maniere, finanche alla passione per il cibo. Non a caso, sono moltissime le citazioni gastronomiche legate ai locali o alle semplici leccornie piemontesi quali il buon salame, i tomini elettrici e i tipici grissini rubatà. Gianna Baltaro ci ha lasciati il 29 gennaio 2008 dopo una vita passata a scrivere cronaca nera e romanzi polizieschi. Negli anni recenti, due scrittori torinesi, rispettivamente editore ed editor delle sue 18 opere pubblicate da E.A.M., Enzo Bartolomeo e Daniela Messi, in quello che è stato definito un atto d'amore e di profondo rispetto nei suoi confronti, hanno deciso di raccogliere il testimone e ripartire dalle sue orme scrivendo tre nuove avventure con Andrea Martini quale protagonista. "Un marito per Jolanda", "Il commissario Martini e i delitti senza determinante causa" e "Il commissario Martini si arrabbia!" giungendo così alla ventunesima indagine. Tutte sono edite da E.A.M. Gianna Baltaro, ovunque sia, sarà lieta di questo omaggio, così come sarà sicuramente orgogliosa di questa nuova iniziativa editoriale di Giancarlo Caselli e di Golem Edizioni, volta a ripubblicare integralmente tutti e 18 i romanzi, a partire proprio dal primo, Nelle nebbie del gambero d'oro . Un'indagine ambientata nell'autunno del 1933, nel quadrilatero tra via XX settembre, via San Francesco d'Assisi, Via Pietro Micca e via Garibaldi. La cosiddetta Contrada del gambero d'oro. Insomma, se non ve ne siete ancora accorti, Gianna Baltaro, la nostra signora in giallo, è tornata. E pare che anche lei, questa volta, non abbia nessuna intenzione di congedarsi".

Gianna Baltaro nacque il 13 febbraio 1926 a Torino, dove si è spenta il 29 gennaio 2008. Prima giornalista, poi scrittrice, ha incentrato tutta la sua produzione letteraria intorno alla figura del personaggio Andrea Martini, un ex-commissario di polizia che viene coinvolto, come consulente, in indagini che richiedano acume e intelligenza. Per lo stile di scrittura, le atmosfere delle ambientazioni e le caratteristiche del suo personaggio, l'autrice è stata accostata e paragonata ad Agatha Christie e a Georges Simenon. In occasione dei 90 anni dalla sua nascita, Golem Edizioni ha ripubblicato tutte le sue opere.

M. P.