“Pioggia per i Bastardi di Pizzofalcone”: il nuovo romanzo di Maurizio de Giovanni
Il nuovo romanzo di Maurizio de Giovanni, "Pioggia per i Bastardi di Pizzofalcone" (Einaudi, 240 pagine, 18,50 Euro), contiene atmosfere di forte suggestione: «Non smetterà mai di piovere. Continuerà per sempre. Non sarà più possibile uscire all'aperto, l'acqua salirà, raggiungerà i piani alti dei palazzi, tutti moriranno e l'umanità si estinguerà insieme agli animali in terra. Sopravvivranno solo i pesci. Non smetterà mai di piovere, e non importa. Sarà meglio, anzi, cosí questa maledetta città si laverà, alla fine».
Ecco che a tre anni di distanza da "Angeli", la loro ultima indagine, i Bastardi sono tornati. Serve a poco l'ombrello se ti piove dentro… e a tutti i membri del commissariato di Pizzofalcone piove sopra e sotto la pelle, che decidano di andarsene in giro riparati o no. In questa atmosfera dovranno risolvere il caso dell'omicidio di Leonida Brancato, penalista imbattibile, il re del cavillo. Quando Brancato era andato in pensione, in Procura avevano fatto festa. Da anni non si sapeva più nulla di lui, ma ora qualcuno lo ha ucciso e ha infierito sul suo cadavere. Un omicidio all'apparenza privo di movente. Sotto un diluvio che non concede tregua, circondati da nemici e nonostante dolorosi problemi personali, i formidabili poliziotti, usciti dalla penna di Maurizio de Giovanni, si districheranno fra segreti, ipocrisie, rancori. Arrivando a scoprire una verità quanto mai inaspettata. Così l'autore presenta il ritorno dei Bastardi al Corriere della Sera: «Quel mondo è per me tra i più interessanti, perché è quello che mi consente di guardarmi attorno nel mio ambiente, qui e ora, e declinare uno spettro di ferite e lesioni attraverso una pluralità di personaggi che mi ha sempre incantato […] Man mano che andavo avanti nella scrittura ero sempre più felice di trovarmi lì […] Mi sono divertito, preoccupato, angosciato e addolorato. Ho avuto paura, mi sono arrabbiato, ho molto riso e ho perfino imprecato a mezza voce mentre scrivevo. Mi sono perfino, ci credereste?, molto sorpreso per il finale, in cui accade qualcosa che non avevo previsto».
M. P.