“Amori, miti e vertigini”: in un libro lo sport secondo Carmelo Bene
Il libro di Carmelo Bene, "In ginocchio da te" (Gog, 220 pagine, 17 Euro), ha quale sottotitolo "Amori, miti e vertigini. Lo sport secondo CB". È impossibile guardare alla vita e all'opera di Carmelo Bene senza considerare il suo rapporto con lo sport. Tutto nervi e pochi muscoli, la sua carriera tra i pali, nei campi di pozzolana del leccese, non superò l'adolescenza. Ma ciò che non divenne professione restò una passione incrollabile, tanto da fargli seguire le partite di calcio dal palcoscenico durante gli spettacoli, sbirciandole da un televisore nascosto dietro le quinte. Tanto da invitare, nel 1983, la Roma dello scudetto alla prima del suo Macbeth al Quirino o da prodigarsi per donare la propria cartilagine a Marco Van Basten, pur di scongiurarne il ritiro.
Sempre a questa passione dobbiamo la sua presenza incendiaria al Processo del Lunedì di Biscardi, che lo rese noto anche al pubblico meno blasonato. E così la rubrica sportiva Ripensandoci Bene, in collaborazione con il quotidiano romano, «Il Messaggero», dove CB, dal 1982 al 1985, più che commentare le cronache sportive tout-court, prolungava il suo discorso d'artista, guardando «a tutto ciò che eccede lo sport». Perché lo sport è anzitutto fenomeno estetico, luogo in cui il grande atleta non gioca, ma è giocato, toccato dal divino - "zona celeste" in cui si assiste all'Atto più che all'azione, quindi allo spettacolo per eccellenza, dove non rimane che abbandonarsi allo stupore. Come nel Grande Teatro. "In ginocchio da te" raccoglie tutti gli articoli apparsi nella rubrica del «Messaggero», a cui si aggiungono le trascrizioni dei suoi interventi da ospite s-collegato nella trasmissione televisiva Zona, a cui partecipò consegnando, stavolta all'etere in technicolor, la sua visione del mondo prima ancora che dello sport.
C. S.