“Edipo Re”: la ineguagliata potenza di Sofocle al Teatro Mercadante di Napoli

08.02.2025

Recensione teatrale di Irene Antonelli


Charles Moeller (1912- 1986), teologo e critico letterario belga, professore di filosofia all'Università Cattolica di Lovanio, nel suo importante libro "Saggezza greca e paradosso cristiano" (pubblicato la prima volta nel 1948 e ora dalla Editrice Morcelliana, 288 pagine, 22 Euro) ha scritto che Sofocle, con il dramma di Edipo, "ha ottenuto un effetto di paradosso, un oxymoron, la cui potenza non è mai stata uguagliata". Non lo citiamo a sproposito, visto il livello altissimo dell'"Edipo Re" messo in scena al Teatro Mercadante di Napoli, adattamento e regia di Andrea De Rosa, accompagnato da una squadra eccellente, tutta all'altezza del compito. Una rappresentazione che in precedenza avevamo già apprezzato al Teatro Astra di Torino, ma che abbiamo voluto rivedere per trovare conferma alla speranza del suddetto Charles Moeller – subito dopo la seconda guerra mondiale - sempre a proposito dell'opera di Sofocle: "Ci auguriamo che qualcuno faccia rivivere finalmente nelle nostre sale il teatro antico, di così sovrana grandezza". Non a caso, "Edipo Re" è considerato uno dei testi teatrali più belli di tutti i tempi, il cui protagonista rappresenta il dissidio tra libertà e necessità, tra colpa e fato.

Nella città di Tebe martoriata dalla peste, Edipo – che aveva saputo illuminare l'enigma della Sfinge con la luce delle sue parole - si trova ora a indagare sulla morte del vecchio re, Laio. La voce di Apollo, il dio nascosto, il dio obliquo, lo guiderà in un'inchiesta in cui l'inquirente si rivelerà essere il colpevole. Presto si capirà che il medico che avrebbe dovuto guarire la città è la malattia. Perché è lui, Edipo, l'assassino e quindi la causa del contagio. "Il sapere è terribile, se non giova a chi sa". La drammatica verità delle ultime, desolate parole del Coro: "Non dite mai di un uomo che è felice, finché non sia arrivato il suo ultimo giorno".

Crediti – "EDIPO RE" di Sofocle, traduzione Fabrizio Sinisi, adattamento e regia Andrea De Rosa. Con (in ordine di apparizione) Francesca Cutolo, Francesca Della Monica, Marco Foschi, Roberto Latini, Frédérique Loliée, Fabio Pasquini. Scene Daniele Spanò, luci Pasquale Mari, suono G.U.P. Alcaro, costumi Graziella Pepe (realizzati presso Laboratorio di Sartoria del PICCOLO TEATRO DI MILANO – TEATRO D'EUROPA). Produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, TPE – Teatro Piemonte Europa, LAC Lugano Arte e Cultura, Teatro Nazionale di Genova, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale.