“Giungla Gialla”: Laura Marinaro, Simone Valmori e Letizia Vicidomini raccontano omicidi e misteri
Segnaliamo ai nostri lettori tre libri dell'editore Ugo Mursia, tutti della collana "Giungla Gialla", che hanno le caratteristiche per piacere agli appassionati del genere.
Il romanzo di Laura Marinaro, "La fanciulla degli ori" (209 pagine, 17 Euro), racconta – come recita il sottotitolo – "Un'indagine da Milano ad Altamura tra delitti e una maledizione millenaria". Caterina Ferrari, giovane archeologa neo assunta come ricercatrice nel nuovo Museo delle Scienze Antropologiche di Milano, nipote di Alina Ferrari, ex colonnello dei Carabinieri, si trasferisce temporaneamente ad Altamura per la vendita di una casa di famiglia nel centro storico. Nella cittadina famosa per il pane, Caterina si trova suo malgrado a fare una sensazionale scoperta archeologica, ma anche a dovere «indagare» su due omicidi legati in qualche modo proprio al museo e all'antica maledizione seguita alla scoperta della Fanciulla degli ori. Un romanzo che non è solo un viaggio nel passato, ma anche un'esplorazione dell'animo umano e delle sue ombre più oscure.
Il romanzo di Simone Valmori,"Il figlio di Leonardo" (313 pagine, 18 Euro), racconta – come recita il sottotitolo – che "Il segreto di Caterina Sforza torna a macchiarsi di sangue". Nella terra di Romagna, l'arte e il mistero si intrecciano intorno al furto di un dipinto raffigurante una donna fiera e combattiva. Si innesca così una caccia all'uomo che per puro caso coinvolge Giorgio, un brillante ingegnere dall'animo avventuroso, e Anna, guida museale con un passato inaspettato. Intrappolati entrambi in un labirinto di antichi codici da interpretare, dovranno affrontare una spietata organizzazione criminale. Al centro delle investigazioni, il commissario Caroli è determinato a spingersi oltre ogni limite nel disperato tentativo di salvarli. In un costante intreccio tra passato e presente, Leonardo Da Vinci e Caterina Sforza sono destinati a svelare il loro segreto più grande: un incredibile esperimento che salverà un'Italia dilaniata da guerre intestine e getterà le basi per nuovi diritti universali.
Il romanzo di Letizia Vicidomini, "Non si uccide il passato" (260 pagine, 18 Euro), racconta – come recita il sottotitolo – che "Il mare sporca Napoli". In una assolata Napoli, l'ex commissario Andrea Martino, in pensione da poco, è alle prese con i primi acciacchi dell'età e con un intervento a un occhio. Tra una visita e l'altra, non riesce a vederci chiaro nemmeno sullo strano omicidio del marito di un'infermiera che lo segue: tutti sembrano avere buoni motivi per aver eliminato l'uomo, violento e colluso con la camorra, ma nessuno pare essere l'effettivo colpevole. Parallelamente, un'oscura vicenda del passato torna a bussare alla porta di Andrea, chiedendogli di fare i conti con l'irrisolto assassinio del nonno, anche lui commissario nel dopoguerra. In entrambi i casi, Martino si troverà di fronte all'abisso del dolore, che sembra non risparmiare nessuno.
M. P.