"Natale in casa Cupiello" con Vincenzo Salemme al Teatro Celebrazioni di Bologna
La commedia di Eduardo De Filippo per eccellenza e una tra le più conosciute del Novecento, "Natale in casa Cupiello", viene ora proposta al Teatro Celebrazioni di Bologna con la regia e l'interpretazione di Vincenzo Salemme - riferisce un comunicato stampa - per quattro repliche consecutive da giovedì 14 a domenica 17 marzo (feriali ore 21.00; festivo ore 18.00). Natale in casa Cupiello è andata in scena per la prima volta al Teatro Kursaal di Napoli il 25 dicembre 1931 con un atto unico, al quale si aggiunsero poi, in diverse fasi, altri due atti che hanno completato quella che oggi è la versione ultima e definitiva della pièce. La sera di Natale del 1977 l'opera registrata venne trasmessa dalla Rai divenendo un vero e proprio classico del teatro televisivo.
Il comunicato così prosegue: "Nella sua versione Salemme rispetta il testo originale, ma compie un'operazione di "modernizzazione" lavorando sulla trasposizione di quei dialoghi e di quella gestualità che fanno parte della tradizione e della cultura del nostro Paese. «Mi sono avventurato nel capolavoro di Eduardo, mettendo in piedi una macchina pazzesca, davanti e dietro le quinte, a cui lavorano più di 40 persone – afferma il regista. Portare in scena per la prima volta un'opera così fondamentale per il teatro italiano è stata una gioia immensa. Attraverso il meraviglioso testo di Eduardo, 'respirando' le sue parole ho potuto riscoprire una civiltà culturale che credo si stia affievolendo nel mondo di oggi. Anche per questa ragione, quindi, non potrei essere più felice di averlo ritrovato sul palco». Lo spettacolo vede le musiche di Nicola Piovani, le scene di Luigi Ferrigno, i costumi di Francesca Romana Scudiero e le luci di Cesare Accetta.
Salemme interpreta il protagonista Luca Cupiello. Accanto a lui Antonella Cioli è Concetta, Antonio Guerriero è Tommasino, Franco Pinelli è Pasquale e Vincenzo Borrino è Nicola Percuoco. Sergio D'Auria è impegnato nel ruolo di Vittorio Elia, Fernanda Pinto in quello di Ninuccia, Oscarino Di Maio come Raffaele, Agostino Pannone come Luigi Pastorelli e Pina Giarmanà come Carmela. Geremia Longobardo è Il dottore, Nuvoletta Lucarelli è Olga Pastorelli, Gennaro Guazzo è Alberto e Marianna Liguori è Rita. Il regista e la sua compagnia rievocano un tempo nel quale lo stesso Salemme ha iniziato a muovere con entusiasmo e passione i primi passi nel mondo del teatro, incontrando proprio Eduardo nel 1977. «Andai a Cinecittà per provare a fare la comparsa in qualcuna delle sue commedie che stava registrando per la Rai – racconta. E lo incontrai in una pausa della lavorazione. Aveva sulle spalle lo scialle color vinaccia pallido, un camicione da notte e i mutandoni che finivano dentro i calzettoni di lana. Era il costume della commedia più bella, più amara, più divertente, più sentimentale, più intensa, più malinconica, più festosa, più struggente della storia: Natale in casa Cupiello. Sono passati, da allora, ben 47 anni. Nel frattempo, sono diventato attore a tempo pieno e, dopo aver avuto il privilegio di lavorare con Eduardo nei suoi ultimi due anni di palcoscenico, ho potuto continuare a frequentare il suo magnifico teatro grazie ai 12 anni nella compagnia del figlio Luca».
Il comunicato stampa così conclude: "Salemme, che è tra i protagonisti più apprezzati dello spettacolo, da più di 30 anni scrive e mette in scena commedie e spettacoli, spesso portati al cinema, dove lavora con successo come attore, regista e sceneggiatore. «Ma la voglia di tornare in quella casa degli anni Quaranta del secolo scorso – commenta – di sentire il freddo del dopoguerra addolcito dai preparativi del presepe, la voglia di rivedere quel prototipo di bamboccione, indimenticabile nelle sembianze di Luca De Filippo, la voglia di sentire le zampogne a fare da colonna sonora alla forza travolgente e incontrollabile delle passioni della figlia, la voglia di rivedere la potenza disperata di Concetta/Pupella, le sue lacrime di fronte al pericolo della disgregazione familiare, la voglia di abbracciare la tenera impotenza di Luca Cupiello di fronte alle promesse disilluse della vita, quella voglia non mi ha mai lasciato. Ecco perché ho deciso di mettere in scena questo capolavoro. E di farlo come io ho imparato a fare in questo mestiere. Con semplicità e amore. Amore per le mie origini, amore per Eduardo, per Luca, amore per quei Natali passati davanti alla televisione per scaldarci il cuore tra una manciata di struffoli e una giocata a tombola».
La foto che pubblichiamo è di Anna Camerlingo.
M. P.