Successo per la Los Angeles Noir di John Adams all'Auditorium Rai di Torino
di M. P.
Successo per le opere di John Adams, Esa-Pekka Salonen e Carlo Boccadoro. Tre grandi compositori di oggi per tre brani proposti per la prima volta dall'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai a Torino. Si è tenuto mercoledì 24 aprile alle 20.30 all'Auditorium Rai "Arturo Toscanini", in diretta su Radio3 e in live streaming su raicultura.it, un nuovo appuntamento della rassegna Rai NuovaMusica con il Direttore ospite principale della compagine Rai Robert Treviño sul podio. Il trentanovenne direttore d'orchestra di origini messicane è cresciuto a Fort Worth, in Texas. È Direttore musicale dell'Orchestra Nazionale Basca e Consulente artistico dell'Orchestra Sinfonica di Malmö. Si è imposto all'attenzione internazionale al Teatro Bol'šoj di Mosca nel 2013, sostituendo Vassily Sinaisky sul podio del Don Carlo di Verdi.
Da allora è invitato regolarmente dalle orchestre prestigiose in America – dalla Cincinnati Symphony alla Philadelphia Orchestra – e all'estero – dai Münchner Philharmoniker alla London Symphony Orchestra. Cresciuto sotto l'egida di Michael Tilson Thomas e Seiji Ozawa, ha sviluppato una particolare sensibilità per il repertorio mitteleuropeo. Con l'Orchestra della Rai, nell'autunno 2021, Treviño è stato protagonista di una brillante tournée in Germania che ha toccato Francoforte, Colonia e Amburgo. La serata si è aperta con Helix, un brano per orchestra scritto nel 2005 da Esa-Pekka Salonen (1958) ed eseguito per la prima volta ai BBC Proms di Londra. «La forma di Helix può essere descritta come una spirale o una bobina – dice Salonen, uno dei compositori e direttori d'orchestra più apprezzati di oggi. Il processo compositivoè fondamentalmente quello di un accelerando di nove minuti. Il tempo diventa sempre più rapido, ma i valori delle note delle frasi diventano corrispondentemente sempre più lunghi. Cambia quindi solo il rapporto del materiale con l'impulso, non necessariamente l'impressione generale di velocità. Da qui la metafora della spirale: il materiale musicale, che consiste essenzialmente di due frasi diverse, viene spinto attraverso cerchi concentrici sempre più stretti, finché la musica raggiunge un punto in cui deve fermarsi, perché non ha più nessun posto dove andare».
Si è proseguito con il Concerto per pianoforte e orchestra Alla memoria di Edward "Duke" Ellington, scritto nel 2016 da Carlo Boccadoro (1963), che fu eseguito per la prima volta nel 2017 alla Scala di Milano con la Filarmonica del Teatro diretta da Riccardo Chailly. A interpretarlo in veste di solista è stato chiamato Alessandro Taverna, che ha già affrontato il lavoro al Petruzzelli di Bari nel 2021. L'esplicita matrice jazzistica, in omaggio a Duke Ellington, si esplicita senza alcuna citazione o riferimento diretto all'autore, ma richiamando in generale la grande tradizione pianistica del rag time e del blues, con esiti spesso di grande virtuosismo per l'interprete. Taverna è ospite frequente dell'OSN Rai. Il pianista veneziano conquistò Lorin Maazel durante un recital a New York ed è stato l'ultimo solista a suonare con il grande direttore a pochi mesi dalla scomparsa. Si è affermato a livello internazionale dopo aver vinto il Concorso di Leeds nel 2009. Da allora ha collaborato con orchestre quali la Filarmonica della Scala, i Münchner Philharmoniker, la Royal Philharmonic Orchestra.
Nel 2012, per i suoi meriti artistici, è stato insignito dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano del "Premio Sinopoli". In chiusura di serata City Noir per orchestra, scritto nel 2009 da John Adams (1947) ed eseguito per la prima volta nel 2009 dalla Los Angeles Philharmonic diretta da Gustavo Dudamel. «È una sinfonia ispirata all'atmosfera e allo stato d'animo dei film 'noir' di Los Angeles – dice John Adams – in particolare quelli prodotti tra la fine degli anni Quaranta e l'inizio degli anni Cinquanta. Il mio lavoro è un omaggio non necessariamente alla musica da film di quel periodo, ma piuttosto all'estetica generale dell'epoca. Questa sinfonia diventa la terza parte di un trittico di opere orchestrali che hanno come tema l'esperienza californiana, il suo paesaggio e la sua cultura. I due precedenti sono The Dharma at Big Sur e El Dorado».
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