Un ambizioso progetto della Diocesi di Teano-Calvi: nel territorio nasce una rete per la cultura

23.04.2025

Un ambizioso progetto – visionario e profetico – vede impegnata la Diocesi di Teano-Calvi nel campo della cultura. Con l'assemblea delleassociazioni culturali è nata una rete stabile nel territorio diocesano. In data 5 aprile 2025 si è svolta presso l'auditorium della parrocchia Santi Cosma e Damiano di Vairano Scalo la prima tappa dell'assemblea delle associazioni, promossa dall'Ufficio di Pastorale della Cultura della Diocesi di Teano-Calvi. Un incontro molto positivo, che ha visto la partecipazione del 60% delle associazioni culturali attive sul territorio diocesano, segnando l'inizio di un percorso interdiocesano articolato in tre tappe. In un clima vibrante di ascolto, emozione e partecipazione, l'assemblea ha rappresentato un momento di rara intensità: «uno scambio di sguardi emozionati, di sogni che sbocciano dalle piccole margherite di montagna» – così è stato descritto da uno dei partecipanti, evocando la delicatezza e la forza delle visioni condivise.

L'incontro ha avuto il merito di far emergere la ricchezza e la pluralità delle esperienze culturali presenti nel territorio. Don Emilio Salvatore – vicario episcopale per la Formazione, la Cultura e le Comunicazioni Sociali delle Diocesi di Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e Sessa Aurunca – e don Alessio Leggiero – direttore dell'Ufficio di Pastorale della Cultura della Diocesi di Teano-Calvi – hanno saputo orchestrare gli interventi con equilibrio e sensibilità, offrendo spazio a ogni voce in un clima di amicizia e rispetto. «Non poteva esserci inizio migliore», ha affermato qualcuno, sintetizzando un sentimento condiviso.

Un risultato concreto è emerso con forza e convinzione: tutti i presenti hanno aderito al progetto per la creazione di una Consulta permanente della Cultura, una struttura di coordinamento e dialogo che diventerà il cuore pulsante del lavoro culturale diocesano. È stato «gettato un ponte a campata unica», come qualcuno ha poeticamente descritto, un ponte che collega le diverse realtà associative grazie a tiranti resistenti, «cardati dalla plurivocità delle esperienze associative, colorati della specificità territoriale, e tenuti dalla stabilità delle relazioni tra l'Ufficio di Pastorale della Cultura e le associazioni».

La Pastorale della Cultura si conferma così come punto di raccordo e promotore di un processo generativo, in cui ogni realtà possa conservare la propria identità contribuendo al bene comune. «La cultura come ultimo baluardo all'asservimento, all'egoismo, all'isolamento e al protagonismo», ha affermato con forza uno degli intervenuti, ribadendo il valore etico e sociale dell'impegno culturale. Questa prima tappa, ricca di fermento e visione, rappresenta un passo importante verso un futuro in cui la cultura sarà sempre più motore di sviluppo, coesione sociale e riscatto per il territorio. Un fuoco acceso insieme, che ora va alimentato con passione, collaborazione e speranza.

A. P.